Di solito sottolineo la particolare ferocia della vita e
l’indifferenza verso le sorti individuali per mettere in evidenza l’infondatezza
dei credenti che il cosmo corrisponda a un disegno intelligente e
compassionevole. Non è così – abbiamo spesso l’impressione che tutto accada
casualmente e grossolanamente, con violenza. Vediamo in azione leggi troppo
spietate per pensare a un Creatore amorevole.
Non solo negli uomini ma in tutta la natura assistiamo
a una continua lotta tra predatori e predati, tra carnefici e vittime. Anche il
desiderio di dominare e di essere superiori è presente sia nella società umana
sia in quella animale e vegetale. Forse anche tra pianeti, stelle, galassie e
buchi neri esiste questa competizione. Tutti lottano per sopravvivere e per
primeggiare, tutti combattono per sconfiggere gli altri esseri viventi e divorare
gli avversari: I forti e i violenti prosperano e i deboli vengono sacrificati.
Se ci fosse un Creatore, sarebbe una specie di
guerrafondaio, il macellaio cosmico.
Ecco perché dobbiamo scartare l’ipotesi del Dio
caritatevole. Più che altro sarebbe un Dio della guerra e del conflitto in
tutte le sue forme.
Ma allora da dove vien fuori questo universo?
Viene non da un progetto “razionale”, da una causa
trascendente e benevola, ma da un caos magmatico che ha avuto anche la capacità
di produrre autoconsapevolezza… E qui la situazione cambia.
È davvero reale tutto ciò che vediamo o il frutto di
illazioni, ragionamenti e idee non verificabili? L’universo che ci sembra di sperimentare
non è un dato di fatto, ma una specie di sogno, di enorme illusione cosmica, di
gioco. Tutto dipende dalla nostra stessa consapevolezza.
Di niente siamo sicuri, nemmeno di essere vivi. Forse
non siamo veramente nati né quindi moriremo. Siamo vittime di un colossale
abbaglio. Sogniamo, fantastichiamo e, avendo poca immaginazione, proiettiamo
questo orribile mondo. Solo una mente come la nostra può concepire un sogno
così brutto.
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