Noi siamo convinti di essere gli autori dei nostri
pensieri, delle nostre sensazioni, delle nostre emozioni, delle nostre
decisioni e quindi della nostra azioni. Diciamo infatti: “Io penso… io sento…
io faccio…io decido, ecc.” Ma la verità è che tutte queste azioni avvengono
senza il nostro intervento – i pensieri, le sensazioni, le emozioni, ecc. non
sono decise da noi. Noi le subiamo. Le cose accadono non perché siamo stati noi
a volerle, ma perché sono all’interno di un divenire incessante. È un po’ come
essere in un grande tavolo da biliardo in cui un colpo ha messo in movimento tutto:
da quel momento le cose accadono perché tutte le palline interagiscono fra
loro.
Certo possiamo decidere di dare anche noi un colpo che
deve seguire determinate traiettorie. Ma, in un tavolo immenso, non saremmo in
grado di seguire e prevedere tutte le traiettorie. Dunque le varie azioni
accadono non per la nostra specifica volontà, ma per la volontà di chi ha fatto
partire tutto.
Anche noi, in quanto individui, siamo il prodotto di
questo grande gioco. In tal senso, se la nostra individualità, con tutte le sue
facoltà e la volontà individuale, è predeterminata, il nostro spazio di manovra
è infimo, trascurabile. Ci sembra di decidere, ma troppe cose sono pre-decise.
Ecco
perché il Buddha poteva dire: “Gli eventi accadono, le azioni vengono compiute,
ma non c’è alcun individuo che agisce”.
Lottare contro il nostro destino è praticamente impossibile….
Che si lotti o no, che si decida o no, sarà comunque opera del destino.
Nessun commento:
Posta un commento