Quando nel caos cosmico generale, nella grande
lotteria universale, si creano le condizioni per la vita (giusta temperatura,
acqua, ecc,), ecco che la vita fiorisce. Ma tutti gli esseri viventi sono
dominati da una volontà di potere che li porta a riprodursi e a mangiare senza
limiti. Dal semplice virus all’essere umano, tutti vogliono moltiplicarsi
all’infinito finendo per distruggere il pianeta in cui vivono. “Crescete e
moltiplicatevi!” ingiunge il Dio biblico. E così abbiamo fatto… in preda a un
impulso cieco.
Se fosse per noi, ci accoppieremmo senza fine e
mangeremmo senza fine. Il che significa che dovremmo divorare tutti gli altri
esseri viventi, in una lotta perenne di tutti contro tutti. Perché, per vivere,
c’è un unico mezzo: divorare gli altri esseri.
Qualcuno, che non è certo un Dio benefico, ha
istituito questa legge, da cui non si può prescindere.
Il pianeta è dunque in preda a una guerra continua e
implacabile, sia tra le varie specie sia dentro le singole specie. Ognuno cerca
la vita-potere e dunque la distruzione degli altri. Per esempio, anche il virus
che ci devasta attualmente vuole fare la stessa cosa, uccidendo (noi) per
moltiplicarsi.
Noi naturalmente cerchiamo di reagire, uccidendo (il
virus) per moltiplicare noi stessi. Ma è sempre una guerra per la supremazia.
Questa è la vera natura della vita, non importa se di
un virus, di una pianta, di un animale o dell’uomo. La muffa che attacca la
mela vuole moltiplicarsi, incurante del fatto che alla fine ucciderà la mela e se
stessa.
Per vivere senza distruggere tutto, avremmo la
coscienza. Ma la coscienza è una piccola isola in mezzo a un oceano di
inconsapevole volontà di dominazione e replicazione.
L’unica salvezza consisterebbe nello sviluppare la
consapevolezza in modo sistematico (meditazione). Peccato che le grandi
religioni invitino alla fede in una specie di Super-Volontà di potenza e non
alla presa di coscienza.
Se siamo vicini all’apocalisse, ci vuole ora una
filosofia dell’apocalisse.
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