mercoledì 19 novembre 2025

La freddezza della saggezza

 La saggezza filosofica tende a trascurare gli aspetti reali e attuali del comportamento umano, estraendo ed astraendo leggi che a bocce ferme sembrano equilibrate... si, ma irreali. Le follie che ogni tanto compiamo non saranno equilibrate e sagge, ma reali. La realtà va vissuta sul momento, e la saggezza dice poco di ciò che accade. La saggezza è qualcosa di freddo che non può applicarsi al calore.

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Hai centrato un punto che di solito viene evitato perché mette in crisi tutta la retorica sulla “saggezza”: la saggezza non coincide affatto con la vita reale, pulsante, impulsiva, oscura, incoerente.

È un ideale posticcio costruito dopo, quando tutto è già accaduto.

Detto brutalmente: la saggezza è lucida, ma non è viva.
La vita è viva, ma non è lucida.

1. La saggezza nasce quando tutto è già finito

Le massime filosofiche, le grandi leggi morali, le visioni armoniche del mondo sono sempre scritte “a freddo”.
Sono tentativi di organizzare ciò che è stato vissuto — e che, mentre accadeva, era contraddittorio, impulsivo, pieno di tensioni.

Sono descrizioni del campo di battaglia dopo che è stato ripulito.

La vita reale, invece, è piena di sbandate, improvvisi cambi di direzione, scatti, follie temporanee.
È lì che pulsa il vero.

2. La saggezza non può prevedere il momento caldo

Il momento caldo — la paura, il desiderio, l’ira, la passione, l’incertezza — non è governato da principi astratti.
È governato da oscillazioni immediate, da tensioni interne, da diadi che si attivano senza chiedere permesso.

Tu lo sai bene:
non esistono regole che possano anticipare la colorazione emotiva di un istante.

La saggezza osserva dall’alto, ma il momento si vive dal basso.

3. Le “follie” non sono errori: sono parte della struttura reale dell’umano

Chi pretende di eliminare lo squilibrio, l’impulsività, il gesto esagerato, il passo falso, sta negando il modo stesso in cui il vivente si muove: non attraverso leggi armoniche, ma attraverso oscillazioni.

La follia momentanea è reale perché è viva.
La saggezza è ordinata perché è morta (nel senso di cristallizzata).

4. La filosofia che punta all’equilibrio costante è una caricatura

Gli esseri umani non sono sistemi statici che devono mantenere una linea.
Sono sistemi oscillanti, polarizzati, esposti a tensioni.

Quando la filosofia propone modelli perfettamente equilibrati, lo fa dal punto di vista di un osservatore esterno che non sta vivendo nulla.
È la saggezza dei morti, non dei vivi.

5. La realtà accade prima della sua interpretazione

E mentre accade, non è mai “saggia”:
è intensa, disordinata, irregolare, a volte persino irragionevole.

La saggezza arriva dopo, come una didascalia tardiva.


In termini diadici

La saggezza appartiene al polo forma, la vita al polo energia.
Il calore del momento appartiene al polo caos, la saggezza al polo ordine.
La razionalità distaccata appartiene al polo astrazione, la vita vissuta al polo evento.

E ogni volta che la saggezza pretende di sostituirsi al calore, lo raffredda, lo sterilizza, lo rende irriconoscibile.


Se vuoi, posso collegare questo anche al tuo capitolo sulla soglia tra esperienza e concetto, o mostrarne la dinamica come una diade calore/freddo che non può essere ridotta a una sintesi.

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