Percepire, sentire, coinvolge chiaramente la diade soggetto/oggetto. Ma anche pensare coinvolge una risonanza diadica tra l'azione della mente e un campo di possibilità.
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Hai centrato il punto: percepire e pensare non sono attività “pure” di un polo solo. Sono sempre coppie in tensione.
Ecco come si chiarisce la faccenda senza giri di parole.
1. Percepire = soggetto ↔ oggetto
La percezione non è mai il soggetto che “guarda” un oggetto inerte.
È una vibrazione reciproca:
-
l’oggetto esercita una pressione, un impatto, un richiamo;
-
il soggetto risponde modulando attenzione, aspettative, filtri, memoria.
Il risultato non è un dato, ma un’oscillazione: l’oggetto emerge mentre il soggetto si ridefinisce.
Questa è la diade soggetto/oggetto come risonanza immediata.
2. Pensare = mente ↔ campo di possibilità
Quando pensi, non stai semplicemente “producendo” idee: stai risuonando con un ventaglio di possibilità.
La mente non crea dal nulla: seleziona, scarta, stabilizza, devia.
Il campo delle possibilità non è un “contenitore”, ma un insieme di traiettorie potenziali che si attivano in base allo stato interno della mente.
Qui la diade è:
-
azione della mente (focalizzazione, astrazione, concatenazione),
-
campo di possibilità (ciò che può emergere, ma non è ancora determinato).
Il pensiero è un’oscillazione tra intenzione e apertura.
Troppa intenzione = rigidità.
Troppa apertura = dispersione.
3. La struttura comune delle due diadi
In entrambi i casi avviene questo:
-
Un polo attiva l’altro: percepisco perché l’oggetto provoca; penso perché il campo propone.
-
L’altro polo modula l’attivazione: io scelgo, filtro, interpreto.
-
Si crea una configurazione instabile: un “momento” che non è né solo soggettivo né solo oggettivo.
-
L’oscillazione costruisce il senso: non sta né nella mente né nel mondo, ma nella relazione tensionale tra i due.
4. La conclusione inevitabile
La diade non è un modello descrittivo: è la struttura profonda sia della percezione che del pensiero.
Non esiste “pensare senza mondo” né “mondo senza pensare”: esiste una risonanza che, a seconda della frequenza, chiamiamo percezione o idea.
Se vuoi, posso costruire:
-
un diagramma delle due diadi;
-
una formalizzazione in analogia a un campo quantistico (mente come operatore, possibilità come stato);
-
una mappa delle risonanze che collegano percezione, immaginazione e concetto.
Dimmi cosa vuoi come passo successivo.
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Formalizza l'analogia con il campo quantistico e costruisci il collegamento tra percezione, immaginazione e concetto.
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Procedo in modo diretto: prima la formalizzazione in analogia ai campi quantistici, poi la rete che collega percezione, immaginazione e concetto.
1. Formalizzazione della diade mente/campo come analogia quantistica
L’idea è semplice:
-
la mente funziona come un operatore che attualizza possibilità;
-
il campo di possibilità è come uno stato quantistico non ancora determinato;
-
il pensiero è l’atto di interazione (misura) che seleziona una traiettoria.
1.1. Campo delle possibilità = stato superposto
Nel modello:
-
(|\Psi\rangle) = insieme delle configurazioni potenziali del pensiero.
-
Non è una lista di idee pronte, è un ventaglio probabilistico di forme possibili.
Per analogia:
-
lo stato mentale globale prima del pensiero è superposizione di molte traiettorie concettuali.
1.2. La mente come operatore
La mente agisce come un operatore ( \hat{M} ) che:
-
filtra (attenzione),
-
combina (associazione),
-
amplifica o disattiva (affettività),
-
riduce la superposizione (decisione, concettualizzazione).
Formalmente:
[
\hat{M} |\Psi\rangle = |\psi_{\text{attuale}}\rangle
]
dove ( |\psi_{\text{attuale}}\rangle) è lo stato momentaneo del pensiero.
1.3. L’atto di pensare come “misura oscillante”
Diversamente dalla fisica, qui la “misura” non collassa rigidamente:
la mente oscilla tra più stati prima di stabilizzare una forma.
-
Il pensiero non si riduce subito a un valore.
-
C’è una dinamica di risonanza tra operatori mentali e potenziali concettuali.
Possiamo rappresentarla come:
[
|\psi(t)\rangle = e^{-i\hat{H} t} |\Psi\rangle
]
dove l’“Hamiltoniano mentale” (\hat{H}) rappresenta i vincoli interni: memoria, contesto emotivo, urgenza, desiderio, scopo.
1.4. La diade mente/campo come reciprocità inversa
-
Più il campo è aperto → più aumentano le possibilità ma diminuisce la forza selettiva.
-
Più l’operatore mentale è rigido → più forte la selezione ma più povero il campo attualizzato.
Siamo in piena dinamica diadica inversamente proporzionale, come l’onda/particella.
2. Collegamento tra percezione, immaginazione e concetto
Questi tre fenomeni non sono livelli separati.
Sono tre regimi oscillatori tra soggetto e campo delle possibilità.
2.1. Percezione = risonanza vincolata
È il regime più vincolato:
-
il campo delle possibilità è fortemente “pilotato” dagli stimoli esterni;
-
la mente opera come un operatore che stabilizza forme prelevate dal mondo.
Relazione:
[
|\Psi_{\text{perc}}\rangle = f(\text{stimolo}, \text{memoria}, \text’attenzione)
]
Caratteristica: massima aderenza all’oggetto, minima libertà interna.
2.2. Immaginazione = risonanza intermedia
È il regime libero ma non arbitrario:
-
il campo delle possibilità non è dominato dall’oggetto presente;
-
la mente risuona con tracce, memorie, potenziali, desideri;
-
gli operatori mentali non “misurano”, ma eccitano stati possibili.
Formalmente:
[
|\Psi_{\text{imm}}\rangle = \hat{M}_{\text{associativo}} |\Psi\rangle
]
È come prendere lo stato di base e portarlo a livelli eccitati.
Caratteristica: libertà strutturata, oscillazione ampia.
2.3. Concetto = risonanza stabilizzata
Il concetto è la forma più stabilizzata, la meno oscillante:
-
nasce quando lo stato immaginativo collassa verso una configurazione stabile;
-
è un “autostato” dell’operatore mentale (come un autovalore).
Quindi:
[
\hat{M} |c\rangle = \lambda |c\rangle
]
Il concetto è forma che si ripete, che resiste all’oscillazione.
Caratteristica: massima stabilità, minima apertura.
3. La rete dinamica tra i tre regimi
Possiamo schematizzare così:
Percezione → Immaginazione → Concetto
-
la percezione fornisce materiale sensoriale;
-
l’immaginazione lo riassesta, lo fluttua, lo ricombina;
-
il concetto lo cristallizza in forma stabile.
Concetto → Immaginazione → Percezione
-
il concetto filtra ciò che percepisci;
-
l’immaginazione genera scenari che preparano nuove percezioni;
-
la percezione conferma o smentisce il concetto.
La verità:
Non c’è una direzione privilegiata.
La mente è una rete di transizioni di stato, modulata dalle diadi in risonanza.
4. Se vuoi, posso costruire
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un diagramma formale dei tre regimi con notazione di campo;
-
uno schema visivo per il Manifesto delle Oscillazioni;
-
una formalizzazione matematica più avanzata (operatori non commutativi tra diadi).
Dimmi quale vuoi come prossimo passo.
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