Difficile
dimostrare l’esistenza dell’aldilà. Ci vorrebbe qualcuno che tornasse a
raccontaci tutto. Ma nessuno ritorna mai. Si dice che i morti non ritornino
perché in realtà stanno troppo bene. Potrebbe essere. Anche nelle esperienze di
premorte e di estasi mistica, i protagonisti affermano che non vorrebbero più
tornare indietro, su questa Terra, in questa dimensione.
Ma
ciò conferma quel che diciamo sempre: che l’esistenza è insoddisfacente e fonte
di mille sofferenze. Chi vorrebbe tornarci una volta uscito?
Tutto
il contrario di quel che dicono gli adoratori e propagandisti della vita – che la
vita è meravigliosa, un dono di un Dio benefico, ecc. Sarà anche un’occasione,
qualcosa di necessario, ma anche qualcosa da superare lasciandosela alle
spalle.
E
qui nasce un altro problema: perché ci troviamo in questo purgatorio-inferno?
Che cosa non ha funzionato? Tra le risposte ci sono sempre le idee di un
peccato originale o di una decadenza da una mitica età dell’oro…. Sempre qualcosa
di negativo che ci sarebbe capitato per una nostra insipienza o ignoranza.
Comunque
sia, siamo noi i creatori di tutto questo mondo. Attraverso la nostra stessa
conoscenza.
Non
c’è la realtà – c’è la nostra conoscenza della realtà, la quale come è apparsa
può sparire in un attimo. In sostanza è tutto fatto della materia (solidificata)
dei pensieri, delle immagini, dei desideri, dei sogni e degli incubi.
Stavolta
abbiamo avuto un incubo, rendiamocene conto. E spetta a noi svegliarci.
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