mercoledì 8 settembre 2021

La brevità della vita

 

Guardandoci intorno, ci sentiamo orgogliosi di essere degli individui dotati di auto-coscienza. Abbiamo fatto tanta fatica per arrivarci...! Ma pensiamo un po’ a cosa ci è costato. Siamo usciti da uno stato che era infinito e ci siamo rinchiusi in un corpo, in una mente e in una coscienza finiti, abbiamo perso il contatto con tutto il resto e siamo destinati a scomparire. L’illimitato si è limitato. Non è da qui che nascono tutti i nostri problemi?

Il fatto è che l’individuo che è emerso da questa faticosa operazione non solo non è felice e si sente sempre privo di qualcosa, ma è limitato nel tempo e nello spazio. In quanto tale, l’individuo dura poco ed è effimero, contingente. La farfalla vive un giorno mentre l’uomo vive ottanta o cento anni – ma la sostanza non cambia.

Che cosa fare allora? Ritornare indietro sarà possibile solo con l’immancabile morte. Nell’attesa, l’unica cosa che possiamo fare è sfruttare quello strumento straordinario che ci è stato dato: la consapevolezza.

Consapevoli, però, che anche questa scomparirà.

Siamo come il pesce che per un attimo ha fatto un balzo sopra l’oceano, contemplando un mondo alieno. Pochi istanti o pochi anni – non cambia nulla. La vita non è in nostro potere. La forza che ci ha fatto fare il balzo è anche la stessa che ci farà precipitare.

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