giovedì 30 settembre 2021

Nessuno sforzo

 

Meditare non deve essere uno sforzo. Non devo essere io a sforzarmi di praticare la meditazione, per esempio sul respiro o sulla postura del corpo (seduto, in piedi, disteso o in cammino). Mi limito semplicemente a riconoscere una posizione o attività naturale, che di solito viene oscurata da mille altre attività artificiali.

Se seguo il respiro e divento consapevole della posizione del mio corpo, scopro una condizione naturale – non mi metto a ritmare il respiro o a esercitarmi in posture yoga. Sono consapevole di realtà ordinarie che esistono qui e ora. In tal senso ritorno al presente, da cui mi ero allontanato.

Non devo elaborare idee o principi, non devo pensare al passato o al futuro. Ritorno all’attimo presente lasciando perdere le elucubrazioni cerebrali.

Se mi distraggo, non mi do dell’imbecille e non mi riporto con violenza alla meditazione. Ritorno al qui e ora con calma e gentilezza.

Devo essere tranquillo, non ho obiettivi, non devo ottenere qualcosa, non devo diventare un Buddha. Piuttosto lascio andare il pensiero e il mondo, almeno per un po’.

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