Sarebbe
ora di piantarla con il pensiero mitologico, in particolare con i miti dei
salvatori e degli illuminati. Tutte queste persone, ammesso che siano esistite,
hanno lasciato il mondo così come lo hanno trovato, mentre grandi scienziati
hanno cambiato veramente le cose. Certamente
a livello spirituale sono state introdotte nuove idee. Ma il problema è
proprio questo: sono solo idee.
Per
illuminarsi bisogna essere molto seri e osservare, concentrarsi, studiare,
approfondire, ascoltare, leggere, imparare, capire e riflettere – il lavoro di
tutta una vita, il lavoro di tutta l’umanità, non di qualche miracolato o di
qualche essere superiore. L’ignoranza ci oscura la vista in ogni campo, e con
quella dobbiamo fare i conti impegnandoci e facendo continua autocritica.
L’ignoranza
è talmente fitta ed estesa che noi non sappiamo neppure chi siamo. E sicuramente non siamo ciò che crediamo di essere.
Dobbiamo lavorare duro. Nessuno ha la bacchetta magica, nessuno può sostituirsi
a noi a fare il nostro lavoro di ricerca.
Impariamo
sulla nostra pelle che cos’è il desiderio, che cos’è l’illusione, che cos’è il
presente, che cos’è l’avversione, che cos’è l’amore, che cos’è la rabbia.
Guardiamo come ogni cosa sia in divenire e abbia il suo contrario.
Non
lasciamoci condizionare dai miti religiosi e osserviamo direttamente come è stato fatto il mondo.
Ci
sono religioni che vivono nel mito del
salvatore, da venire o già venuto. Ma non sembra che queste idee possano
cambiare il mondo, che rimane pervicacemente quello che è.
Allora,
non c’è che la nostra esperienza e soprattutto la nostra riflessione saggia.
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