giovedì 23 settembre 2021

Concentrazione e consapevolezza

 

La differenza tra concentrazione e consapevolezza è che la prima esclude ogni altra attività, mentre la seconda è aperta a tutto. Quando sono concentrato, infatti, non posso occuparmi di nient’altro – è come fissarsi su un punto chiudendo fuori tutti gli altri. Quando invece sono consapevole, posso esserlo di qualunque cosa… anche di essere distratto. La concentrazione può essere sempre disturbata, la consapevolezza no, dato che può essere consapevole di qualunque disturbo.

Nella concentrazione c’è un’adesione acritica del soggetto all’oggetto, mentre nella meditazione c’è una presa di distanza.

Se si medita con la concentrazione, sorge il problema focalizzarci solo su cose ritenute positive o benefiche. Se si medita con la consapevolezza, anche le esperienze ritenute negative possono essere messe a fuoco, perché c’è sempre un certo distacco rispetto ad esse ed un insegnamento da trarne. Se per esempio mi concentro troppo su un desiderio, alla fine ne sarò travolto. Ma questo non succede con la consapevolezza. Si può essere consapevoli di tutto.

Essere saggi significa essere consapevoli, perché, anziché indugiare sulle nostre emozioni e sui nostri pensieri, sulle nostre attrazioni e sulle nostre avversioni, le guardiamo tutti con distacco.

Quando siamo completamente concentrati su qualcosa, possiamo commettere anche dei crimini o dei grandi errori; e quindi si pone il problema di non avere desideri o mire sbagliate. La presa di distanza, invece, ci porta sempre su una buona strada.

 

 

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