sabato 8 agosto 2020

La ricerca della felicità

 

C’è chi cerca la ricchezza, c’è chi cerca l’amore, c’è chi cerca il potere, c’è chi cerca la fama, c’è chi cerca l’immortalità e i riconoscimenti sociali, c’è chi cerca Dio, c’è chi cerca la beatitudine, c’è chi cerca il distacco... ma alla fine sono tutti delusi perché, in realtà, cercano la felicità, uno stato che su questa Terra non può durare. Tutte queste mete possono anche essere raggiunte per brevi periodi, ma dopo un po’ svaniscono e lasciano di nuovo il posto alla scontentezza, all’insoddisfazione, all’infelicità. Niente può cancellare per sempre la sofferenza, che ritorna immancabilmente.

Il vero problema sta nel fatto che noi cerchiamo all’esterno - da qualcun altro o da qualcos’altro - una felicità che si percepisce solo all’interno. E non riusciamo a sfuggire alle varie dualità: felicità-infelicità, io-altro, amore-odio, giusto-sbagliato, ecc. La stessa individualità è uno stato di divisione e di isolamento che anela sempre a una condizione di unificazione e di totalità. O almeno così ci sembra.

Ci sembra sempre che ci manchi qualcosa che dobbiamo conquistare. Non ci viene l’idea che abbiamo già tutto ab origine e che in realtà sono i nostri tentativi di ricerca ad allontanarcene.

Il nostro piano di realtà è stato costruito su una convinzione di ottenimento, di conquista, anziché su quella dell’assaporamento di ciò che abbiamo, al di là della nostra stessa individualità. Non siamo io, siamo pezzi di universo; anzi, l'universo stesso che ha già tutto in sé.

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