La coscienza è cosciente di tante cose,
anche di se stessa. Ma non sa assolutamente da dove esce fuori. Ad un certo
momento appare e diventa persistente per un certo periodo. Tutto lì. Quindi si
può dire che la coscienza è apparsa senza averne coscienza.
Succede così quando ci si sveglia da un
sonno profondo, senza sogni, e succede lo stesso nella vita, quando nasce nel
bambino. In seguito, il suo prodotto è il mondo intero: tutto ciò che nasce è
un atto della coscienza.
Ma, prima, non c’era. Perché non c’era?
Prima c’era l’Origine, l’Assoluto, che
evidentemente non sa che farsene della coscienza. La coscienza, che a noi sembra
indispensabile, in realtà è una degenerazione di uno stato che è al di là della
coscienza.
Non fate l’errore di credere che all’origine
ci sia una Supercoscienza. All’origine c’è un Non-coscienza, calma, eterna, che
avvolge tutto. Poi, ad un certo punto, appaiono, per moto spontaneo, l’universo,
la materia, la coscienza, la separazione, l’individualità, che sono belli ma
effimeri.
Però non possiamo dire che questo cosmo
sia superiore a ciò che lo precedeva, tant’è vero che è destinato a rifluire
nel grande Alveo.
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