L’uomo, che è comunque un’incarnazione
di un quid indefinibile, ha sempre bisogno di un pezzo di materia per
riconoscere se stesso, gli altri e la trascendenza. Ha bisogno di un corpo per
identificarsi e ha bisogno di luoghi fisici per percepire la trascendenza.
I cristiani, per esempio, hanno
costruito migliaia di chiese e hanno riconosciuto Dio in un uomo specifico, un
uomo vissuto in un tempo e in uno spazio, con un padre, una madre e dei
fratelli… – avevano dunque bisogno di materia. Non c'è dunque religione più materialista del cristianesimo.
Ma quale miglior luogo del proprio Sé?
Purtroppo di tutti questi “templi” non
rimarrà “pietra su pietra”, né delle cattedrali né dell’io. Tutti spariscono.
Sono certamente più numerosi gli uomini vissuti e morti di quelli che vivono
attualmente. Tutti templi distrutti.
Dove sono questi eserciti di morti? Di
sicuro in un non-luogo dove si trovavano prima di nascere - un non-luogo senza
spazio e senza tempo, senza nascita e senza morte, senza ego e senza divisioni.
Ma non tutti accettano questa
conclusione. E i più si costruiscono sogni. La loro mente è piena di concetti.
L’io è un concetto, l’esistenza è un concetto, il mondo è un concetto, Dio è un
concetto, l’aldilà è un concetto, la morte è un concetto… Si tratta di idee,
non di esperienze. Castelli in aria… illusioni… cose che non possono essere
verificate, proiezioni della mente... ma tanto potenti.
Agli uomini piace vivere e piace coltivare fantasie, che costruiscono un mondo illusorio, grande ma inconsistente.
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