Anche se sembra impossibile, è evidente
che il mondo si è formato da solo, dato che è pieno di difetti e di cose improvvisate,
sbagliate, rudimentali o non concluse. L’evoluzione si arrangia da sola, a forza
di prove, di tentativi e di fallimenti. Pensiamo alla malattie genetiche, agli
aborti naturali, alle morti dei neonati, alla lotta per la sopravvivenza che
mette gli uni contro gli altri, alla brutalità della riproduzione e del parto, alle
degenerazioni della vecchiaia, ai terremoti, alla deriva dei continenti, alle
eruzioni vulcaniche, alle epidemie, ecc. Possono essere l’opera di una Mente
perfetta?
Le cose e gli enti appaiono
spontaneamente e poi si aggiustano, falliscono o scompaiono. Ma gli uomini
credono a Creatori ultraterreni tutti compassione, amore e bontà. Soprattutto
hanno un atteggiamento di sottomissione. Sono come i prigionieri della caverna
platonica che vedono solo ombre e non osano ribellarsi. O sono come quei
dipendenti di strutture gerarchiche che adorano il Capo, lo mitizzano e si
sottomettono incondizionatamente alla sua autorità.
Poiché le religioni dell’adorazione e
della sottomissione a un Dio sono le più diffuse nel mondo, questo tipo di
atteggiamento si riflette nelle società umane. San Paolo, per esempio, un ebreo
convertitosi al cristianesimo, riteneva che le autorità terrene derivassero da
Dio e che quindi si dovesse loro la più totale ubbidienza.
Se il mondo è pieno di dittatori e di
capi che fanno quel che vogliono con violenza e sicumera, lo dobbiamo proprio a
questa mentalità di origine religiosa.
Dobbiamo dirlo chiaramente: tutti vanno
criticati, e la creazione per prima.
La vera religione è un’altra cosa. È
immergersi nella propria coscienza per rendersi conto di come sia essa e non un
Dio metafisico a modellare la nostra mentalità e quindi il nostro
comportamento. È chiaro che non c’è niente di perfetto.