martedì 30 novembre 2021

La condizione umana

 

Come c’è un benessere basilare legato all’esistenza umana, così c’è anche un malessere. Non si può negare infatti che la nostra vita sia limitata in un determinato spazio-tempo, condizionata, confinata in un corpo e in un io che non possono essere cambiati, dominata da opposti impulsi di attrazione/repulsione, piena di desideri insoddisfatti e contrassegnata da mille malanni, mille pericoli e mille ignoranze. Non ci sono solo le sofferenze legate ai dolori fisici e morali, ma anche quelle legate proprio al cambiamento e al divenire.

Se non si tiene conto di questo alternarsi di benessere e malessere, se non ci si sente ristretti in questa condizione umana, non si è portati per la meditazione, che parte sempre da un’insoddisfazione e da una riflessione.

Il meditante queste cose le sa e ne tiene conto, mentre l’incosciente, il non pensante, l’ignorante, oscilla da un estremo all’altro illudendosi di sfuggire alla metà dolorosa della vita.

La meditazione è una visione sintetica e serve anche a riequilibrare gli opposti stati d’animo. Il meditante non si esalta quando le cose vanno bene e non si abbatte quando vanno male. Guarda questa impermanenza con occhio distaccato, consapevole che questo è anche l’unico modo per uscirne non distrutti.

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