lunedì 8 novembre 2021

Imparare a guardare

 

Passato e futuro sono due bastioni che delimitano il nostro io, ma sono anche due trappole.

Il passato è pieno di ricordi che non sono più le esperienze fatte un tempo, ma una loro rievocazione mentale. Inoltre è pieno di rimpianti, se non altro perché è qualcosa che è stato perduto e rimane solo nella nostra memoria. Quanto al futuro, è un insieme di progetti, speranze, paure e preoccupazioni.

Entrambi condizionano la percezione del nostro presente, che viene influenzato profondamente e non può essere vissuto senza questi due pesi. Il risultato è che non siamo mai veramente a contatto con la realtà, ma con immagini e previsioni. In parole povere, è la nostra mente che filtra ogni esperienza.

Tra questi due fuochi, ci è difficile avere un approccio semplice, diretto e nudo con le cose. Più che a contatto con le cose, siamo a contatto con le nostre interpretazioni. Solo in rari momenti, in cui non ricordiamo e non facciamo previsioni, abbiamo sprazzi di libertà e riusciamo a tornare a ciò che sta veramente succedendo.

E a questo mira proprio la meditazione, che prima ci mette la pulce nell’orecchio e ci invita a vedere quanto siamo condizionati e poi ci invita a fare pulizie mentali per permetterci un approccio fresco con il mondo e con noi stessi. Interrompere ogni tanto il lavorio della mente è salutare e ci fa capire tante cose che altrimenti ci sfuggono.

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