Nel corso della vita, ognuno cerca di
migliorare se stesso. E fa bene, sia per quanto riguarda le condizioni materiali,
sia per quanto riguarda l’eliminazione di difetti e di punti deboli. Ma qui dobbiamo
star attenti a non creare nuove separazioni e conflitti, a non scatenare una
guerra (l’ennesima) tra io buono e io cattivo.
Per migliorare se stessi, più che
stigmatizzare e condannare, bisognerebbe integrare e lasciar perdere le parti ritenute
negative. Infatti vediamo troppi individui che, per lottare contro di sé, si
dividono ancora di più e si irrigidiscono, perdendo ogni rapporto con il fluire
della vita.
Anziché allargarsi, si rimpiccioliscono,
si limitano, si restringono. Vedi tanti religiosi che si formano un’idea
stereotipata, pregiudiziale e astratta di che cosa sia un io ideale e buono.
In fondo, il cattivo non è che parte
integrante del buono.
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