Nessuno
toglierà dalla testa di milioni di individui che il mondo sia stato creato da
una Causa prima, da un Motore, da un Programmatore, da un Dio. La nostra
vecchia mente ha sempre bisogno di un rapporto di causa-effetto. Se c’è una
cosa, qualcuno o qualcuno deve averla creata. Non può essersi fatta da sola.
Eppure, quando si parla di Dio, allora lui si è creato da solo.
Perché
allora non può essersi creato da solo il mondo stesso? Certo, come tutte le
persone che si fanno da sole, non è proprio perfetto; anzi ha parecchi difetti.
È di una ferocia inaudita e non sa bene chi è.
L’essere
umano è come un’ombra che vorrebbe trovare l’oggetto di cui è il riflesso. Se c’è
l’ombra – pensa – ci dev’essere qualcosa che la proietta. E così cerca il
proprio Sé come fosse un blocco di cemento, con il suo bravo Iddio, con il suo
aldilà, con il suo paradiso-inferno, ecc.
Lui,
l’Iddio-tino, sarebbe il creatore e noi le creature. In fondo è una forma di
nobilitazione e fondazione… per chi si accontenta. L’Iddio-tino garantisce l’io
e l’io garantisce l’Iddio.
Ma
forse quell’ombra non è il riflesso di qualcosa di solido. È davvero un’ombra, una macchia, dovuta all’occhio che
guarda. In sostanza è un errore di visione, un difetto dell’occhio, una specie
di cataratta. In tal caso è inutile cercare il Sé.
È
vero che anche una macchia ha la sua brava causa, ma è qualcosa di deludente – qualcosa
da eliminare, non qualcosa che ci fonda.
Ci sono cose che meriterebbero la
sopravvivenza, ma altre sarebbe meglio che sparissero per sempre.
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