Adesso che il clima fa stragi e brucia
il mondo, vorremo poter intervenire. Ma dovremmo cambiare innanzitutto la
nostra mente, il nostro modello di sviluppo, il nostro rapporto con la vita e
con il mondo, basato proprio sullo sfruttamento insensibile dell’ambiente e
degli altri esseri viventi e soprattutto sul desiderio insaziabile.
Non si tratta solo di ridurre l’impiego
dei combustibili fossili. Si tratta di cambiare la testa.
In un famoso testo, il Buddha espresse
chiaramente questa idea:
“Monaci, tutto è in fiamme. Quale
tutto è in fiamme? L'occhio è in fiamme. Le forme sono in fiamme. La coscienza
tramite l'occhio è in fiamme. Il contatto tramite l'occhio è in fiamme. E
qualsiasi cosa che sorga in dipendenza dal contatto tramite l'occhio -
sperimentato come piacere, dolore o non piacere, né dolore -anche quello è in
fiamme. Ma in fiamme con cosa? In fiamme con il fuoco della passione, il fuoco
dell'avversione, il fuoco dell'illusione. In fiamme, vi dico, con la nascita,
l'invecchiamento e la morte, con i dolori, i lamenti, le sofferenze, con le
afflizioni e la disperazione.
L'orecchio è in fiamme. I suoni
sono in fiamme...
Il naso è in fiamme. Gli odori
sono in fiamme...
La lingua è in fiamme. I gusti
sono in fiamme...
Il corpo è in fiamme. Il tatto
è in fiamme...
L'intelletto è in fiamme. Le
idee sono in fiamme. La coscienza tramite l'intelletto è in fiamme. Il contatto
tramite l'intelletto è in fiamme. E qualsiasi cosa ci sia che sorga in
dipendenza dal contatto tramite l'intelletto - sperimentato come piacere,
dolore o non piacere, né dolore - anche quello è in fiamme. In fiamme con
cosa? In fiamme, vi dico, con la nascita, l'invecchiamento e la morte,
con i dolori, i lamenti, le sofferenze, con le afflizioni e la disperazione…”
Di
fronte a tutte queste fiamme interiori, è evidente che il mondo finirà bruciato.
E che l’unico modo per fermare tale processo consiste prima nel rendersene
conto e poi nel fermare la febbre umana della conquista, della rivalità e del
potere.
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