Internet è piena di video sulla
cosiddetta esperienza di pre-morte: gente che si trova in punto di morte ed ha
esperienze straordinarie. Tutti vedono tunnel e luci invitanti e piene di
amore. “Quello è Dio, quello è Gesù, quello è Maometto, quello è Krishna,
quello è un angelo, quello è mio padre, quella è mia madre, ecc...! Ognuno vede
ciò in cui crede.
Infatti, nonostante lo stato di coma,
rimane la coscienza di essere in punto di morte, una coscienza che non può
essere quella abituale. Poi si incontrano queste luci o figure famigliari cui
ognuno attribuisce un’identità e un nome. Usciti dal corpo, tutti si sentono
bene e vorrebbero rimanere lì in eterno. Ma ecco che devono rientrare in questo
mondo, che evidentemente non è una meraviglia ma una specie di carcere.
La verità è che si tratta di proiezioni
della coscienza che evidentemente non si è ancora spenta. E la coscienza fa il
suo lavora: proietta e crea mondi immaginari, così come succede nei sogni e
così come succede nell’esistenza.
Dunque queste esperienze non sono
affatto prove dell’aldilà, ma ancora di una mente che non si è spenta.
Il vero aldilà incomincia quando anche
la coscienza smette di inventare sensazioni e immagini. E da lì non si torna
indietro.
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