Quando sentiamo parlare di covid,
scopriamo che la gente è arrabbiata. Ma con chi prendercela? Si tratta di un’epidemia
naturale. Dovremmo quindi prendercela con la natura o con Dio. Anche perché non
è una novità nella storia umana: di epidemie ce ne sono state tante e talvolta
l’umanità ha rischiato l’estinzione.
Con chi prendercela, allora? Con chi ha
concepito questo infernale meccanismo per cui ogni organismo deve sopravvivere
a spese degli altri. Lo facciamo noi e lo fanno i virus e gli altri patogeni.
Chi ha creato questo mondo ha proprio voluto che tutti gli essere viventi, per
sopravvivere e riprodursi, debbano uccidere gli altri, animali o vegetali.
Ecco perché non si può pensare che il
mondo sia stato creato da un Dio benevolo e protettore. Se proprio volessimo
farne un identikit, ne verrebbe fuori una specie di macellaio, uno che ama
uccidere. La vita si basa sull’assassinio. Perciò non ci inventiamo un Dio che
sia solo amore e pace. Qui e in tutto l’universo vige lo stato di guerra.
Quindi le nostre speranze di costruire
una vita pacifica e felice si rivelano per quello che sono – illusioni. Come si
spiega chiaramente nella Bhagavad Gita, noi siamo costretti a star sempre in
guerra, volenti o nolenti.
Le idee religiose che Dio sia bontà e
amore sono infondate, semplici speranze, cioè illusioni. La verità è che
viviamo in un mondo violento, dove dobbiamo sempre combattere e uccidere… ed
essere uccisi.
Alla fine infatti tutti verremo uccisi.
Di fatto dobbiamo concepire il mondo
come una specie di sbaglio cosmico, un tentativo di emersione dal nulla che
finirà in un fallimento.
Ma non siamo pessimisti. Quando tutto
scomparirà, la piccola individualità umana rientrerà nel Tutto e svanirà ogni
sofferenza, subita o inflitta.
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