lunedì 15 febbraio 2021

Oltre noi stessi

 

Che cosa distingue ciò che è reale da ciò che non lo è? Semplice. Ciò che non è reale (o poco reale) ha una breve durata e poi scompare. Per esempio, un sogno può sembrare reale, ma, quando ci si sveglia ed entriamo in un’altra dimensione, ci si accorge che non era reale.

Ne consegue che tutto ciò che vediamo e viviamo, il mondo stesso e noi stessi, non è reale: è solo un sogno che dura un certo numero di anni e poi svanisce. In tal senso, le cose sono più o meno reali, ma mai del tutto. Noi viviamo nella dimensione del provvisorio, non in quella dell’assoluto e dell’eterno, dell’ “adesso e sempre”.

Paroloni che per noi significano poco, perché non abbiamo esperienza di altro. Se crediamo di capire il senso del tutto, ci illudiamo. Le nostre parole e i nostri concetti non ce la fanno – sono troppo limitati. Dovremmo abbandonare la mente stessa. Ma questo avverrà con la morte o col samadhi.

Lo stato di cui parliamo è anteriore alla mente e alla coscienza stessa. Non nasce e non muore, non è né questo né quello.

Bisogna esserlo, non pensarlo. Qualcosa si può cogliere già adesso, purché si sappia far silenzio e andare oltre noi stessi.

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