domenica 28 febbraio 2021

Liberarsi

 

Liberarsi, d’accordo. Liberarsi da tutti i condizionamenti mentali – e già questa è un’impresa disperata. Ma poi cosa succede?

Resta sempre la convinzione d’essere un individuo. Non è questo il dogma fondamentale, l’ancora cui ci attacchiamo?.. L’io, l’io sono? A tutto siamo disposti a rinunciare, ma non a questa fede. Che ne sarebbe di noi, della nostra identità?

C’è però un’altra possibilità: che la nostra vera identità sia un’altra, sia oltre. Qualcosa che non ha neppure bisogno di esistere, di essere, di essere coscienti.

E il bello è che questa vera natura è sempre lì, è sempre presente e disponibile. E siamo noi che, con tutte le nostre attività, fisiche e mentali, la occultiamo.

Allora la meditazione diventa un dimorare in essa.

Spesso ripetiamoci: “Io non sono questo, io non sono quello, io sono altro…” E osserviamo.

In quel momento, siamo colui che osserva e che non aderisce più alla personalità abituale, all’io. Siamo ciò che osserva il gioco del mondo e della coscienza. “Tutto è maya, tutto è lila, il gioco dei contrari… Ma io non lo sono. Io sono oltre”.

Ecco, dobbiamo ricordare la nostra prima origine e radicarci in questo oltre, da cui le parole  e i concetti – come dicono le upanishad - recedono.

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