La coscienza, di cui andiamo tanto
orgogliosi, è in realtà un principio di differenziazione, perché colui che è
cosciente può conoscere soltanto ciò che è diverso da lui. In senso generale è
dunque il processo della creazione duale, quello che dà forma al mondo e alla
molteplicità. Ma non è la meta ultima. È solo uno stato temporaneo.
Prima c’era qualcosa
d’altro: l’unicità, l’unità, la totalità, la singolarità, l’indifferenziato, il
non-manifestato. Questa è l’origine.
Se vuoi “conoscerla”, devi compiere il
percorso inverso: fonderti in te stesso, in uno stato non-duale, rimanendo
silente. Devi dis-identificarti dal corpo-mente e rientrare nell’intero.
Questa è l’essenza della meditazione,
prima ancora della coscienza.
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