Un’altra differenza tra preghiera e
meditazione è che, quando preghiamo Dio e non riceviamo una risposta
soddisfacente, non sappiamo più che cosa pensare e a chi rivolgerci, o ci
diciamo che non eravamo meritevoli di riscontro, mentre, quando meditiamo e non
ci riusciamo, la responsabilità è solo nostra. Siamo noi che non sappiamo
meditare e ottenere ciò a cui miravamo; non siamo abbastanza evoluti, siamo
ancora attaccati alle cose.
Però, a un livello più elevato, sia la
preghiera sia la meditazione, sono fini a se stesse e non dovrebbero chiedere
niente a nessuno. Dovrebbe essere sufficiente lo stato che otteniamo. Ma noi
non siamo dei santi e cerchiamo sempre qualcosa.
Un problema che riguarda la meditazione
è che noi eleviamo la consapevolezza a stato divino, ma dobbiamo ammettere che
anche la coscienza è legata al corpo-mente ed è destinata a finire. Dobbiamo
dunque concludere che lo stato divino è al di là della stessa coscienza legata
ad un io.
Il fine della meditazione è comprendere
che la realtà ultima è al di là della stessa consapevolezza individuale e vedere
la dissoluzione di corpo, mente, coscienza ed ego come l’ingresso nello stato
di trascendenza.
Nella preghiera, invece, rimane la speranza
della conservazione individuale.
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