Il carattere di illusorietà del mondo è ben esemplificato dal fenomeno dell’innamoramento. Ci si innamora di una donna o di un uomo credendolo una certa persona e poi, dopo un po’, ce ne troviamo un’altra che non conosciamo. Abbiamo preso un abbaglio.
Ma l’universo intero è un abbaglio, cioè un bagliore. Una gran luce, un gran rumore, che dura un po’ e infine si spegne.
Che cos’è la luce se non un bagliore e che cos’è un bagliore se non un abbaglio? E che cosa rimane dopo l’abbagliamento? Ritorna la realtà
Non a caso le donne si truccano e gli uomini cercano di apparire quelli che non sono. Insomma tutti cercano di imbrogliare con false immagini di sé e si innamorano di false immagini.
In fondo gli uomini cercano l’antica immagine della madre-amante-dea e le donne cercano l’immagine del padre-amante-dio. Ma si tratta appunto di immagini, di abbagli, non di realtà.
Tutti prendono abbagli, tutti si sbagliano. Il mondo è la commedia degli equivoci, basata su errori di riconoscimento, su sogni della mente.
Ma i sogni - come tutti sanno - durano poco e sono destinati a dissolversi.
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