Sembra che l’individualità, il senso dell’io, il senso di essere e la coscienza siano le cose più importanti. E lo sono in questo mondo. Ma la loro apparizione corrisponde alla comparsa della paura di perderli... tanto più che siamo certi che, prima o poi, li perderemo. Una delle poche certezze. Ed ecco la necessità di stordirci in mille attività e pensieri.
Stiamo costruendo sul nulla, sapendo che tutto crollerà. Questa è la condizione umana.
Strano paradosso l’esistenza umana.
Per resistere in questa condizione, dobbiamo o non pensarci o affidarci a qualche religione. Da qui nasce il pensiero religioso con la sua mitologia priva di ogni fondamento. Ovvero fondato sulla paura della morte.
Perché non affrontare direttamente la verità e guardare in faccia la realtà? L’intero mondo, con le sue attività e le sue fedi, è un assurdo, un brutto sogno, e la sua sparizione sarà la vera liberazione.
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