Chi mette al mondo la vita mette al mondo la morte. Il mondo è un labirinto da cui si può uscire solo morti.
Ingenuamente i primi seguaci di Gesù pensavano di venire assunti direttamente in cielo. Ma si dovettero subito accorgere della loro illusione. Del resto, anche Gesù era dovuto morire - e con che brutta morte!
Non c’è un altro modo di uscire dalla trappola in cui ci troviamo. Ed è inevitabile che sia così. Le fede nella vita è in realtà la fede della morte. Non si può separare l’una dall’altra. Il mondo costruito dalla nostra mente duale è un mondo duale: non si può prendere una della due estremità senza prendere anche l’altra.
Bene-male, alto-basso, giusto-ingiusto, buono-cattivo, inizio-fine, amore-odio, essere-nulla... e appunto vita-morte. Possiamo pensare qualcosa senza pensare anche il suo contrario?
E il pensiero non è solo un sovrapporre un velo alla realtà, ma una creazione, una proiezione. Ciò che pensiamo è inevitabilmente ciò che è.
Gli ignoranti che credono nella vita, creano anche la morte.
Per uscire dal dualismo, dovremmo uscire dalla mente con tutti i suoi concetti e le sue parole.
Liberiamoci dunque da tutte le idee, soprattutto da quella di essere degli individui che sono all’interno di un tempo e di un mondo limitato.
Noi non ci rendiamo conto di essere i creatori di questo mondo. Se potessimo arrivare ai confini dell'universo, che cosa potremmo incontrare se non la nostra mente?
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