Venire al mondo non è un atto compiuto
dal soggetto che nasce – è un atto subìto.
Noi non nasciamo, ma veniamo fatti nascere. Sono i nostri genitori che ci mettono
al mondo. Noi non abbiamo scelta. Quindi, anche il senso dell’essere, l’io e la
coscienza non vengono scelti da noi, ma ci vengono imposti. È vero che è un dono, ma non è detto che sia gradito,
tanto più che talvolta colui che nasce ha grosse menomazioni che rendono la sua
vita un inferno.
Tutto questo per dire che far nascere è
una grossa responsabilità, senza contare che ciò che si mette al mondo è
destinato a durare poco e a morire.
Le persone più evolute queste cose le
sentono più o meno consapevolmente – e infatti fanno sempre meno figli. Ma la
maggior parte risponde a semplici istinti, come tutti gli animali. Anche qui la
scelta è fortemente condizionata da pesanti droghe (ormonali) che sono
finalizzate alla riproduzione. Non a caso il piacere più potente è quello sessuale.
Perciò la libertà di scelta viene
coartata, anche nei genitori.
Il quadro è quello di un sistema che non
ci vuole far pensar tanto e che vuole imporci le sue scelte. "Dovete riprodurvi… vi do anche uno zuccherino, insomma ubbidite!"
Ma la natura agisce per il bene di se
stessa, non per quello degli individui. Anzi, gli individui vengono
sacrificati: pensiamo per esempio alle fatiche e ai pericoli delle gravidanze,
e pensiamo all’impegno e agli sforzi che richiedono i figli. Se fare figli non
fosse così piacevole, la vita si sarebbe estinta da un pezzo.
Alla natura, in realtà, non importa se
siamo felici o meno, se ci realizziamo o meno. E, non appena smettiamo di
essere fertili, possiamo anche essere eliminati.
Queste constatazioni ci devono mettere
sull’avviso: nel fare figli sono attive potenti forze che non vogliono
lasciarci libertà. E noi invece cerchiamo la liberazione da tutti i
condizionamenti, piacevoli o spiacevoli che siano.
Per noi, venire al mondo ha un altro
significato: diventare consapevoli delle potenze cui siamo soggetti e cercare
di non dipendere più da interessi altrui.
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