Molta gente crede che si debba adorare e propiziare Dio con preghiere, rituali, letture, riflessioni, donazioni, pellegrinaggi, sacrifici
e quant’altro. Ma, se riuscite a stare seduti percependo la vostra stessa
coscienza e rimanendo in silenzio, senza chiedere nulla, senza desiderare nulla, quella è la più grande
preghiera. In tal modo, uscite dalla modalità “umana” del trattare, del
rapportarsi, del comunicare, dello scambiare e del commerciare per entrare in
una sorta di immedesimazione in cui il soggetto e l’oggetto raggiungono il
massimo ravvicinamento - scoprendo alla fine che coincidono. “Tu stesso sei
Quello” dicono le Upanisad.
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