Molti si sono
illusi e si illudono di salvare il mondo inventandosi ogni genere di formula,
di regola, di espediente e di messaggio. Ma il mondo va avanti come è sempre
andato, con il suo carico di sciagure, sofferenze, gioie, nascite e morti. Gli
uomini continuano a competere e uccidersi come all’alba della creazione.
Abbiamo
inventato la scienza, la tecnica, le religioni, l’arte, le nazioni, gli
ordinamenti sociali, il diritto, la filosofia, i viaggi spaziali, ecc. Ma, per
salvare il mondo, bisogna innanzitutto stare fermi e immobili, senza sforzarsi,
senza fare nulla, in silenzio, nel proprio stato naturale, attenti solo a
quello straordinario fenomeno che è la coscienza.
La coscienza è l’unica
strada e l’unico mezzo: tutto il resto segue. Senza coscienza non ci sarebbe il
mondo, non ci saremmo noi e non ci sarebbe Dio. È attraverso di essa che il tutto
ha preso coscienza di sé, dopo essere stato per miliardi di anni del tutto
inconsapevole. Non è il potere creatore del cosmo?
Più che essere
dei pensatori, degli scienziati o dei sacerdoti, dobbiamo essere dei testimoni
della nostra stessa coscienza. Anche gli animali sanno di esistere e hanno il
senso dell’io, ma non possono meditare perché non possono essere testimoni
della loro coscienza.
La coscienza,
pur essendo alla base del nostro vedere, è invisibile. Non può essere vista
come un oggetto qualsiasi. Può solo essere percepita come un sentimento o un’emozione.
Se dunque volete
aiutare il mondo, non fate nulla di speciale, ma mettetevi a essere consapevoli
della vostra stessa coscienza. A quel punto, scoprirete che anche la coscienza
è destinata a sparire. E quindi alla sua base, alla base del tutto, si deve
trovare qualcosa che è al di là dell’essere e del non essere, dell’essere
coscienti e del non essere coscienti, del nascere e del morire.
Che cos’è?
Se potessimo definirla, non sarebbe Quello che è.
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