martedì 22 settembre 2020

La competizione universale

 

Leggevo su un giornale un articolo in cui si diceva che “la nostra esistenza è basata su una filosofia terribile: quella della competizione”. Infatti dappertutto si invitano i giovani a essere i più bravi, i più performanti, i più vincenti, i più ricchi, i primi della classe, ecc. E si concludeva: “Che il Padreterno ci dia una mano” a cambiare le cose.

Ma non è possibile. Purtroppo questa filosofia non è un’invenzione dell’uomo, ma proprio di… Dio. Tant’è vero che esiste in tutta la natura. La lotta per la sopravvivenza, per cui è sempre il più forte che vince, non è un fatto sociale, ma un dato naturale. Ed è inscritta negli istinti più profondi degli esseri viventi.

Tutti, per mangiare o per accoppiarsi, devono competere, in una guerra continua degli uni contro gli altri.

Non serve dunque a niente invocare Dio perché la cambi. Solo chi è consapevole di questo infernale meccanismo e riesce a non essere competitivo nella vita di tutti giorni, può fare qualcosa. Ma deve andare per così dire contro natura.

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