Leggevo su un giornale un articolo in
cui si diceva che “la nostra esistenza è basata su una filosofia terribile:
quella della competizione”. Infatti dappertutto si invitano i giovani a essere
i più bravi, i più performanti, i più vincenti, i più ricchi, i primi della
classe, ecc. E si concludeva: “Che il Padreterno ci dia una mano” a cambiare le
cose.
Ma non è
possibile. Purtroppo questa filosofia non è un’invenzione dell’uomo, ma proprio
di… Dio. Tant’è vero che esiste in tutta la natura. La lotta per la
sopravvivenza, per cui è sempre il più forte che vince, non è un fatto sociale,
ma un dato naturale. Ed è inscritta negli istinti più profondi degli esseri
viventi.
Tutti, per
mangiare o per accoppiarsi, devono competere, in una guerra continua degli uni
contro gli altri.
Non serve dunque
a niente invocare Dio perché la cambi. Solo chi è consapevole di questo
infernale meccanismo e riesce a non essere competitivo nella vita di tutti
giorni, può fare qualcosa. Ma deve andare per così dire contro natura.
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