La nostra convinzione è che senza tempo
e senza spazio, senza inizio e senza fine e senza tutte le coppie antinomiche
del mondo, non ci sia più nulla. Ma è un errore della nostra mente duale che ha
bisogno per “capire” di isolare, dividere, spezzettare e contrapporre. Il che è
assurdo dato che “capire” (da cum-capere)
significa comprendere, collegare (yoga) e unificare. Le cose sono tutte unite e
all’origine sono un tutt’uno. La stessa scienza ci dice che questo immane universo
ha avuto origine dall’inflazione improvvisa di un punto infinitesimale.
Dunque, certe antiche intuizioni avevano
visto giusto.
Tutto è uno - e ogni cosa è tutto. E' questo che in meditazione dobbiamo recuperare: l'unità del tutto.
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