I religiosi delle varie tradizioni ci
invitano all’adorazione di un Dio che rimane comunque qualcosa di esterno, il “totalmente
altro”. Non capiscono che il mondo è una creazione-proiezione della nostra
coscienza.
Il vero creatore è la coscienza, ed è questa
che dovrebbe essere venerata. Ma certamente non può essere né vista né essere
messa sugli altari o nelle chiese sotto forma di statua o dipinto. Va percepita
dentro di noi attraverso ciò che chiamiamo meditazione. Che non è dunque un’adorazione,
ma una reintegrazione.
Quando non ricorriamo a nessun concetto,
a nessun desiderio, restiamo calmi e percepiamo soltanto il nostro essere
coscienti, quella è meditazione.
Ma, siccome il mondo va alla rovescia,
paradossalmente proprio il culto delle divinità esteriori ci allontana dal
divino.
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