Gesù avrà anche predicato l’amore e la
pace, ma è stato vittima di un’illusione. Che il creato potesse essere redento
e pacificato.
Quello che non aveva capito (e che per
noi è chiaro) è che il “padre suo” non aveva intenzione di cambiare la sua
legge. E infatti lo ha fatto crocifiggere in un’apoteosi di sofferenza e di
violenza.
Gesù era un po’ come uno che predicasse
la pace mentre i suoi facevano la guerra. Un utopista, uno che si era
sbagliato, uno che non aveva visto chiaro.
Avrà anche fatto vedere i ciechi, ma lui
stesso non aveva visto che la legge del padre era ed è implacabile. Nessuno è
riuscito a cambiarla. Ed oggi è come ai tempi antichi.
Il suo sacrificio, dunque, è stato
inutile. I grandi passano ma il mondo è sempre lo stesso.
Del resto, anche se avesse vinto lui,
nulla sarebbe cambiato. Lui sarebbe diventato una specie di papa, un capo
politico-religioso, e i suoi seguaci avrebbero costruito qualche Chiesa,
imprigionando la verità.
La legge del padre non cambia, è come un
macigno che pesa su tutto e su tutti, e non c’è nessun sacrificio che serva a
redimerla.
Bisogna innanzitutto capirla e capire quale sia la realtà da cui proveniamo una realtà in cui la legge del padre non conta più niente.
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