venerdì 26 marzo 2021

Una trinità piccola piccola

 

Il Dio uno e trino… capolavoro della cultura cattolica italiana – quella del trasformismo. Un po’ di qua e un po’ di là, un po’ su e un po’ giù, un po’ a destra e un po’ a sinistra, un po’ angelo e un po’ demone, un po’ onesto e un po’ mascalzone… Oppure il gioco delle tre carte: solleva una carta e dimmi dov’è Dio!

E poi il gioco della famiglia divinizzata: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (che in ebraico, ruah, è femminile). Cioè il Padre, il Figlio e la Madre. Tipicamente italiano: anche Dio tiene famiglia…

Neanche tanto originale, visto che anche nella religione egizia c’era lo stesso triade divina di padre, madre e figlio.

Ma il vero limite è la mancanza di trascendenza, fare del cielo un proiezione della struttura umana. Qui siamo alla mediocrità, all’incapacità di immaginare qualcosa di non terragno.

Nessun dubbio sull’impossibilità della cultura cristiana di concepire un Dio trascendete.

D’altronde, l’incarnazione di Dio, cioè la riduzione a misura umana, è ciò che la contraddistingue e che è all’origine del suo successo.

Lasceremo ad altre religioni il compito di capire che cosa sia la Realtà Ultima.

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