domenica 7 marzo 2021

Quando la recita è finita

 

Il mondo è come uno spettacolo di luci, forme, odori, sapori, contatti e tante tante immagini che ci abbagliano e ci coinvolgono. E gli uomini sono tanto spettatori quanto attori. Recitano la loro parte sul palcoscenico ridendo, piangendo, amando, odiando…

Ma poi lo spettacolo finisce e gli attori si ritrovano smarriti – non sanno bene chi sono. Quando recitavano una parte lo sapevano, ma ora?

Ed ecco che subentrano la depressione e lo smarrimento.

Finché rimanevano l’eccitazione e l’energia della recita, andava tutto bene. Però ora devono fare i conti con se stessi. E scoprono che non sanno chi sono.

Sanno solo che non sono i loro ruoli, i loro personaggi. E intuiscono che sotto c’è qualcos’altro, qualcun altro. Ma non riescono a trovarlo.

Il problema è che cercano un’altra parte, un altro personaggio, qualcosa da recitare. E qui non si recita più. Qui sono finiti tutti i ruoli. Qui bisogna trovare qualcosa di autentico, ossia quel qualcosa o quel qualcuno che non ha bisogno - per essere - di esistere, di dimenarsi, di fare, di apparire, di recitare.

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