domenica 14 marzo 2021

L'ignoranza primordiale

 

Noi crediamo che la coscienza e la conoscenza siano le massime facoltà degli esseri umani, ed è vero rispetto alle altre forme di vita; noi possiamo essere consapevoli di noi stessi e possiamo conoscere tante cose. Però non ci dimentichiamo che la coscienza e la conoscenza nascono per sopperire a mancanze. In tal senso nascono da un’ignoranza primordiale.

Quando nasciamo siamo ignoranti, di noi stessi, degli altri e del mondo.

Possiamo quindi supporre che esista uno stato che, per “essere” non abbia bisogno né di coscienza né di conoscenze. Questo sarebbe lo stato perfetto. Non avrebbe bisogno di queste facoltà perché “vivrebbe” ad un altro livello di “esistenza”. Non avrebbe bisogno di coscienza perché sarebbe unitario, non frammentato.

Con la nascita in questo mondo, tutto ciò cambia, ed ecco la necessità di una coscienza (inevitabilmente duale) e di tante conoscenze (frammentarie).

Anche quando diciamo: “Conosci te stesso”, ammettiamo che partiamo da una condizione di ignoranza.

In conclusione il mondo nasce nell’ignoranza e dall’ignoranza, ed ha poi bisogno di arrancare faticosamente per recuperare qualcosa dello stato originario. Ma è un’impresa disperata: più accumuliamo conoscenze, più diventiamo consapevoli, più siamo confusi e perdiamo unità e coerenza.

Più conosciamo, meno sappiamo – dicevano i saggi.

In realtà avremmo bisogno di un atto di sintesi suprema, sia a livello di coscienza sia a livello di conoscenze.

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