venerdì 19 marzo 2021

La grande inciviltà cattolica

 

Finalmente un paese cattolico come la Spagna approva l’eutanasia: chi soffre di una malattia che risulta incurabile e che provoca sofferenze intollerabili può chiedere il suicidio assistito. Da noi, invece, ci si può buttare solo dalla finestra o spararsi un colpo in testa.

Da noi la politica non arriva nemmeno a discutere la legge, perché l’Italia è un paese assoggettato alla Chiesa cattolica, un paese che ha rinunciato alla propria autonomia in campo etico e lascia campo libero alla grande inciviltà cattolica.

I cattolici amano tanto la sofferenza. Poiché il loro Dio è morto torturato, vogliono che tutti vengano torturati prima di morire. E, a questo scopo, hanno inventato l’idea che la sofferenza aiuti a redimere. Ma di sofferenze ce ne sono tante in vari momenti della vita e particolarmente alla fine dell’esistenza. E nessuno migliora per questo.

La vita la si difende non facendo “vivere” qualche giorno di più i malati terminali e gli incurabili o impedendo perfino gli aborti terapeutici, ma togliendo le sofferenze inutili.

L’eutanasia non è una “resa alla morte” – come dice qualche prelato. È chi mette al mondo la vita che mette al mondo la morte. E la resa alla riproduzione senza limiti sta portando alla distruzione del pianeta. Perché è chiaro che molti problemi attuali – comprese le pandemie - nascono dalla sovrappopolazione, da chi non vuole porre il problema delle nascite.

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