domenica 3 gennaio 2021

Prove di meditazione

 

Se la mente ci dà sempre esperienze duali e contrapposte, come possiamo superarla per approcciarci alla realtà ultima, che è unitaria?

Dobbiamo considerare che l’attenzione, l’osservazione e la testimonianza non ricorrono a pensieri o a immagini duali – benché vengano subito dopo interpretati e tradotti in tal senso. Esse sono anche il fondamento dell’amore, ossia una corrente unitiva che mette tra parentesi l’io e salta la contrapposizione soggetto-oggetto. Ecco una via per raggiungere il samadhi, almeno per quanto possibile in questa vita. Ed ecco perché la meditazione è soprattutto attenzione/osservazione, oltrepassando i pensieri e le immagini che utilizziamo continuamente nella nostra mente.

Non saremo liberi finché utilizzeremo concetti e parole che ci presentano un mondo non solo duale ma anche illusorio, pieno di sofferenze e di piaceri, che dunque risultano né veri né falsi, bensì semplicemente immaginari.

Per inseguire i piaceri, dobbiamo sopportare anche le sofferenze: da qui hanno inizio tutte le nostre attività ed esperienze, per ottenere i godimenti e per evitare i dolori. Ma queste esperienze non esistono più quando viene a mancare la mente cosciente, come nel sonno profondo e nel samadhi meditativo.

Un altro esempio a livello sensuale è il coito d’amore, dove mettiamo a tacere la mente razionale e superiamo la divisione io/altro, soggetto/oggetto, per ritrovare l’unità originaria. Facciamo tanto per diventare individui distinti, ma poi troviamo il vero godimento solo nell’unione dei poli opposti.

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