mercoledì 16 dicembre 2020

L'uno e il tutto

 

Mentre noi siamo convinti che il fatto di essere degli individui sia una grande conquista, non ci accorgiamo che questo stato è inevitabilmente legato alla sofferenza. Infatti un individuo è un essere isolato cui mancherà sempre qualcosa per sentirsi completo e soddisfatto; sarà sempre un bisognoso.

In realtà, esiste un unico stato cui non può mancare niente: il tutto.

Come mai allora da uno stato senza infelicità sono usciti degli individui destinati a soffrire?

Uno sbaglio cosmico, un movimento inopportuno, uno squilibrio, un turbamento, un’occasione infausta, un moto altalenante, un tentativo fallito, un’esplorazione..? Scegliete voi. Ma tenete conto del fatto che si tratta di un’illusione, di un film, di un sogno, di qualcosa di evanescente che dura un po’ e poi svanisce. Come una bolla d’aria in un pentolone che bolle.

Resta il fatto che, dopo essere venuto alla luce, ogni individuo anela a riunificarsi con ciò da cui si è separato. Questo è l’unico modo non solo per essere felice, ma anche per essere immortale. Mentre infatti l’individuo va e viene, il tutto c’è sempre.

L’io deve morire, il tutto no.

È come uno che è uscito a fare una passeggiata e si è trovato sotto una tempesta. Così torna a casa.

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