Nella nostra indefessa e sempre delusa ricerca della felicità, abbiamo imparato che ci sono tante cose, persone e avvenimenti, che ci fanno essere infelici - e cerchiamo sistematicamente di evitarle. Un po’ ci riusciamo e un po’ no.
Non siamo purtroppo consapevoli che la causa ultima dell’infelicità non sta in questo o in quello, non viene solo da eventi esterni o da crisi interne, quanto dalla consapevolezza interna.
È la consapevolezza che, per la sua natura duale e instabile, è la vera fonte dell’infelicità.
Sì, la consapevolezza è per lo più infelice.
Questo è il prezzo che paghiamo per esistere. Prima o poi, non possiamo evitare di soffrire.
Non possiamo dire di aver scelto la vita e la coscienza. Nessuno viene interpellato. La vita ha scelto per noi. Ma noi siamo la vita. E, quindi, trascinati dalla forza dell’esistenza, ci tocca sopportare e far buon viso a cattivo gioco.
Ma, se la felicità consiste nell’annullamento della dualità, dell’alterità, dell’isolamento e dell’individualità, tutto questo c’era già prima che nascessimo.
Guardate che occasione abbiamo perso.
Per fortuna, l’errore è rimediabile - con la fine di questo gigantesco abbaglio!
Bisogna però esserne convinti. Non ci facciamo illudere dalle tentazioni di un’altra eventuale vita. Ora le cose le sappiamo.
Gentile Lamparelli,
RispondiEliminaforse intendeva scrivere "Ma, se la felicità consiste nell’annullamento della dualità, dell’alterità, dell’isolamento e dell’individualità, tutto questo c’era già prima che nascessimo"? Grazie...
Grazie della segnalazione. Ho corretto.
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