mercoledì 16 dicembre 2020

La via della meditazione

 

Quasi tutti pensano che la meditazione consista nell’arrestare la mente. Ma perché? La mente è il frutto di una lunga evoluzione, un prodigio della natura. Perché arrestarla?

Evidentemente ci provoca troppa sofferenza, ci vomita addosso troppi pensieri negativi, un ingorgo di idee e immagini incontrollabili.

In realtà, per meditare, non c’è tanto bisogno di arrestare la mente, quanto di prenderne le distanze. Tu non sei né il corpo né la mente. Tu sei colui che li osserva, che li guarda a distanza.

Questo è l’esercizio che devi fare.

Mentre osservi la mente, devi capire che ti sei identificato con una tua funzione. Ma, se non sei la mente, chi sei?

Il testimone. È con questo che ti devi identificare.

Quando la mente ti soffoca e ti tortura, quando cioè il suo potere si rivolta contro di te, mettiti nella postura del testimone. “Io non sono questo diluvio di pensieri. Io sono il testimone pacifico e silenzioso.

In sostanza per liberare la mente, o per liberarsi dalla mente, ci sono due strategie: la prima è rallentare la mente (ma non si può andare oltre un certo limite) e la seconda è lasciarla stare e prenderne le distanze.

 

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