Dai Vangeli (per esempio dalla parabola dei
talenti) arriva direttamente l’idea che tu debba investire bene il tempo della
tua vita. Devi essere un cauto amministratore, un accorto contabile.
Una concezione del genere provoca ansia e
preoccupazione, e dunque una certa ipocrisia. “Devo essere e fare così e così
se voglio investire bene ciò che mi è stato dato… Sto fallendo la mia vita…
Devo fare di più… Devo guadagnare di più… Devo accumulare meriti… Devo far
fruttare…”
Dunque non c’è bisogno di aspettare il protestantesimo
per veder nascere lo spirito del capitalismo. Bastano le tante parole infelici
di Gesù.
Ma anche in altre religioni troviamo questo
spirito dell’accumulo dei meriti: se vuoi il paradiso devi muoverti in un certo
modo, devi fare determinate opere… In fondo il paradiso è visto come una sorta
di conto in banca da far fruttare. E Dio è il supremo banchiere.
Non una grande spiritualità.
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