Sembra
che il mondo sia popolato da tante brave persone che si danno alla beneficenza.
Ed è vero. Ma, ragionando a livello globale, non sarebbe meglio che tutti si
convincessero a “non fare,” soprattutto a non seminare attivismo? Perché è
certo che, se qualcuno si dà alla beneficenza, altri si sono dati prima alla
“maleficenza.”
Voglio
dire che la mentalità che porta alla beneficenza è la stessa che porta alla
maleficenza. È il voler fare ad ogni costo, il coinvolgersi, il voler intervenire,
il voler accumulare, il volersi accaparrare, il voler essere ricchi, il voler
essere potenti…
Se
tutti adottassero fin dall’inizio la mentalità del non-fare, non ci sarebbero
state né necessità di maleficenza né necessità di beneficenza. Ma finché
educheremo la gente al fare, anziché al non-fare, allo starsene tranquilli, a
cercare la calma, l’equilibrio e il distacco, ci sarà, ahimè, bisogno di
beneficenza.
Non
c’è verso che questo semplice concetto entri in testa alle persone, che hanno
sempre bisogno di fare qualcosa. Loro
vogliono “fare” e dunque non possono evitare di fare il male.
Se
si vuole risolvere il problema del male alle radici, la formula c’è. Se invece
si vuole continuare a giocare a guardie e ladri, continuiamo così. C’è chi farà
il bene e c’è chi farà il male. Auguri.
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