Attenti
a cercare noi stessi, il nostro sé, secondo qualche modello che abbiamo in
testa. Quasi tutti abbiamo idee sbagliate di come dovremmo essere, di come
dovrebbe essere il nostro sé.
Domandiamoci
innanzitutto: vogliamo essere noi stessi o vogliamo assomigliare a qualche
modello che ci siamo creati o che ci hanno creato (la famiglia, la scuola, la
religione, la pubblicità, ecc.)?
In
verità non dobbiamo imitare proprio nessuno
Cercare
se stessi non significa che dobbiamo essere una sola cosa, altamente positiva, che
escluda ogni contraddizione e ogni “difetto.” In ognuno di noi albergano
contraddizioni: non questo o quello,
ma questo e quello.
Nel
santo c’è sempre il peccatore, nel buono c’è sempre il cattivo, nel nobile c’è
sempre il rozzo, ecc. Sbaglieremmo se cercassimo solo la parte “buona” e volessimo
escludere quella “cattiva.” Avremmo un sé mutilato, arriveremmo ad un sé ideale
che sarebbe unilaterale, artificioso e che ci farebbe soffrire.
Si
tratterebbe in ogni caso di sé ideali, non di sé reali.
L’anima
è sempre qualcosa di complesso, che non esclude affatto parti “ignobili,” parti
che non vorremmo avere secondo modelli puramente ideali. Dobbiamo stare alla
realtà, non all’idealismo.
Cercare
se stessi è cercare tutto ciò che siamo, non solo ciò che ci piace.
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