domenica 15 aprile 2018

I grandi esploratori


Per esplorare e scoprire nuove terre, c’è bisogno di coraggio e di spirito d’avventura. Ieri come oggi. Ma in passato i grandi esploratori sapevano che bastava avere un finanziamento, un porto da cui partire e una nave. Salpando verso l’ignoto, sapevano che prima o poi avrebbero incontrato una terra… o la morte.
Oggi, per gli esploratori dello spirito, è tutto più difficile. Non abbiamo né il porto da cui partire, né la nave, né la meta stessa. Non sappiamo se c’è un Nuovo Mondo. Lo speriamo soltanto.
Il porto e la nave siamo noi stessi. Ma la meta dovrebbe essere una nuova dimensione dello spirito.
Se crediamo che la meta debba essere ciò che vediamo normalmente, ci sbagliamo. È qualcosa che non vediamo, è qualcosa che si nasconde sotto le cose che vediamo, così come un pezzo di materia non è solo ciò che è visibile, ma anche ciò che è vuoto e la materia oscura.
La paura è un grande ostacolo. E un buon punto di partenza è coltivare un animo tranquillo. Lì si governa la nave che, altrimenti, non potrebbe reggere alle tempeste.
A questo alleniamoci. A considerare ogni stato d’animo – bello o brutto che sia – una delle tante ondate dell’oceano. Da lì, da quella porta, da quel porto, possiamo accedere ad una nuova dimensione.

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