venerdì 6 aprile 2018

Il compito di essere noi stessi


Una vocazione, una missione che abbiamo tutti è essere noi stessi. Ma non è affatto facile. Infatti la famiglia, la società, il sistema educativo e la religione non vogliono affatto che siamo noi stessi – vogliono che siamo ciò che piace a loro, come piace a loro. E noi ci siamo dovuti adattare. Nessuno riesce a resistere ai primi condizionamenti. È troppo piccolo per farlo.
Dunque, il primo compito, quando ci viene l’aspirazione a ritrovare la nostra autentica identità è liberarsi da tutti quei vestiti, quegli atteggiamenti, quei valori, quelle maschere, quelle identità che ci sono stati imposte senza che potessimo reagire.
Perché farlo? Perché assumere maschere e ruoli sociali, indotti dagli altri, significa essere infelici, sentire che qualcosa di fondamentale non va.
Il mondo ci ha formato secondo le sue necessità, non secondo le nostre. La nostra identità originale è stata stravolta o cancellata, con conseguenze dolorose.
Se ci domandiamo perché ci sentiamo scontenti, depressi, ansiosi, abulici o insoddisfatti, la prima risposta è che abbiamo dovuto sacrificare la parte più autentica di noi indossando qualche maschera sociale. Ma dentro di noi stiamo male.
Il problema è che allora ci mettiamo in mente di correggerci e di migliorarci – ma ancora una volta lo facciamo in base a criteri non nostri. Vorremmo perfezionarci, anziché essere semplicemente noi stessi.
Abbandoniamo dunque ogni idea di perfezionamento e dedichiamoci piuttosto ad un’opera di cancellazione, di destrutturazione, di decondizionamento. Dobbiamo toglierci, come in un cipolla, i vari strati sovrapposti.
E questo non può avvenire che azzerando tutto, spogliandoci di ogni ideale di perfezionamento, rispolverando e accettando la nostra vera natura, con tutti i suoi difetti, cercando dentro noi stessi ciò che  stato seppellito.
Il nostro compito non è essere perfetti. È essere noi stessi. Finché non lo faremo, saremo infelici.

1 commento:

  1. Articolo bello e di elevata saggezza psicologica.I migliori umanisti, filosofi o psicologi non si sarebbero potuti esprimere meglio..

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