domenica 24 ottobre 2021

La migliore felicità

 

In meditazione cerchiamo stati di tranquillità e di pace, non per un quietismo fine a se stesso, ma perché la passionalità e l’agitazione portano a sofferenze peggiori. Fateci caso: quando provate odio, rabbia o avversione avete già la vostra punizione senza dover aspettare nessun inferno. Infatti vi trovate in uno stato nevrotico in cui consumate voi stessi e non trovate riposo.

Ma anche quando siete troppo attaccati a qualcosa o a qualcuno, primo vivete nella paura di perderlo e secondo, se lo perdete, cadete nella disperazione. Ecco perché è sempre preferibile mantenersi lontani dagli estremi, senza respingere e senza attaccarsi. Ecco perché la chiara distensione è la via verso la pace.

E la pace mentale è migliore di ogni altra felicità.

Applichiamo la consapevolezza ai nostri variabili stati mentali, esaminiamo che cosa ci eccita e che cosa ci calma, e già abbiamo la via verso la saggezza.

La felicità non come stato estremo, ma come sereno godimento.

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