domenica 31 ottobre 2021

Il Grande Banchiere

 

Noi sentiamo la necessità che l’universo sia morale, che se qualcuno compie un’azione malvagia o buona debba essere in qualche modo punito o ricompensato. In sostanza siamo esseri morali.

Peccato che l’universo non sia affatto morale.

O, per meglio dire, l’universo risponde a una legge di equilibrio che non rientra nell’etica, ma nell’economia. Tutto deve tornare, i conti devono tornare: il male e il bene si deve compensare. Ma non a livello individuale, bensì a livello generale.

Tutto si tiene: questa è l’unica morale. Ad ogni azione corrisponde una reazione: questa è una legge della fisica.

La morale individuale non c’è. C’è la necessità che tornino i conti. I profitti e le perdite devono compensarsi, in modo che la somma sia sempre zero.

Ed ecco nascere il bisogno di un Dio etico, di un Dio che regoli i conti. Ma un Dio del genere non avrebbe mai fatto un mondo in cui per gli individui non tornassero i conti.

È chiaro che in una banca i conti devono tornare – o fallirebbe. Ma, all’interno di quei pareggi di bilancio, qualcuno ci perde e qualcuno ci guadagna.

Ecco perché le religioni teiste ci presentano Dio come un padrone che vuole “regolare i conti” o addirittura come una banchiere. Ma che brutta etica è questa! E chi è che crea fin dall’origine le ingiustizie?

 

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